Ciondoli delle Rune in Frassino: Uruz

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Runa Uruz: ciondolo in legno di Frassino
Rune – Magia Nordica

URUZ: il suo nome significa “Uro”, il toro primitivo, rappresenta quindi letteralmente l’energia fisica, il coraggio, lo sprezzo del pericolo e la fierezza caratteristica dell’animale di cui porta il nome; con Uruz occorre riconoscere il proprio lato istintivo e selvaggio e imparare a incanalare il suo potere in modo costruttivo… (…continua sotto ↓ nella scheda Descrizione)

Personalizzabile con iniziali, sigla, data o altro compatibile con lo spazio a disposizione.
Dimensioni: 2 x 3 cm Spessore: 2-3 mm

Essendo di costruzione artigianale in legno massello le misure possono variare leggermente così come le tonalità in ragione dei diversi toni del legno differenti da pianta a pianta, delle alterazioni dovute alla fotografia ed ai diversi monitor di visualizzazione.

Il prezzo indicato è per il modello in foto e descrizione, per diverse caratteristiche o personalizzazione inviare una mail a info@camillamargheritaferrari.it con la descrizione, vi risponderemo con il preventivo di costo ed i tempi di consegna.

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Descrizione

Runa Uruz:

Uruz appartiene al primo ÆTT o ÆTT di Freyja, Ætt che rappresenta la giovinezza, l’inizio del ciclo e il primo stadio dell’iniziazione.

Uruz è l’uro, il toro primitivo, rappresenta quindi letteralmente l’energia fisica, il coraggio, lo sprezzo del pericolo e la fierezza caratteristica dell’animale di cui porta il nome; con Uruz occorre riconoscere il proprio lato istintivo e selvaggio e imparare a incanalare il suo potere in modo costruttivo. L’energia e la vitalità dell’uro è benefica per la guarigione, per la prosperità della salute fisica. La forza rappresentata da Uruz si manifesta anche nel’immagine della persona potente e ammirevole, nell’affermazione personale.

Uruz è anche il cambiamento, improvviso e inatteso.

Valentina Guðrún Medici

Le rune dell’antico alfabeto (elder futhark) sono segni alfabetici utilizzati dalle popolazioni nordiche germaniche già dal II secolo d.C.
In tante testimonianze ne viene esplicitamente dichiarato il potere soprannaturale e, pur trattandosi di un alfabeto vero e proprio, vennero utilizzate solo per dediche, dichiarazioni di possesso e iscrizioni magiche. Non tanto le parole, ma piuttosto le stesse rune erano considerate detentrici di potere magico, un potere tale da inciderle anche singolarmente su amuleti o combinarle a formare parole senza senso apparente. Ogni runa ha un proprio nome, un proprio carattere, un proprio ruolo e un proprio significato. Per conquistare i segreti e la conoscenza delle rune, Odino si sacrificò rimanendo appeso al frassino Yggdrasil per nove giorni e nove notti, ferito dalla lancia, per passare attraverso la morte:

“Io so, fui appeso all’albero esposto al vento,
per nove notti intere, ferito da una lancia
e sacrificato a Odino, a me stesso,
a quell’albero di cui nessuno sa
dove affondano le radici.

“Non mi saziarono col pane né dissetarono coi corni,
guardai in basso, conobbi le rune,
le conobbi soffrendo, e poi caddi giù.”
(Hávamál, Discorso dell’Eccelso)

Del grandissimo potere delle rune, testimonia lo stesso Odino (Hávamál):

“Questo conosco per dodicesimo:
se vedo un impiccato penzolare da un albero,
allora incido e dipingo delle rune,
cosicché egli cammini e parli con me”

Tante sono le attestazioni e le testimonianze archeologiche e letterarie antiche dell’utilizzo magico delle Rune e tante sono le storie narrate nelle saghe nordiche che le descrivono e ne celebrano il potere. Dal Sigrdrífumál (discorso di Sigrdrifa):

“Dovrai conoscere le rune della vittoria,
se vorrai averla, e inciderle sull’elsa della spada,
alcune sulla punta, altre sulla lama,
e dovrai invocare due volte Týr.

Dovrai conoscere le rune della birra,
se vuoi che una donna non ti inganni, se ti fidi;
le devi incidere sul corno e sul dorso della mano
e inciderai Nauðr sulle unghie.

Dovrai conoscere le rune della nascita,
se vuoi far nascere bene e tirar fuori i figli dalle donne;
le devi incidere sul palmo della mano e sugli arti
e poi pregare nell’aiuto delle dise.

Dovrai conoscere le rune della tempesta,
se vuoi salvarti in mare sulle navi (destrieri con le vele);
le devi incidere sulla prua e sul terminale del timone
e col fuoco le inciderai sui remi, non sarà così forte l’onda
né così arrabbiato il mare, che tu non ne esca illeso.

Dovrai conoscere le rune dei rami,
se vorrai essere un guaritore, e saper curare i feriti;
le devi incidere sulla corteccia e sul legno degli alberi
con i rami rivolti verso oriente.

Dovrai conoscere le rune della parlata,
se vuoi che nessuno ti risponda con odio
soffiale, intrecciale,
mettile tutte insieme all’assemblea,
dove il popolo deve andare per il giudizio penale.

Dovrai conoscere le rune dell’anima,
se vorrai essere il più saggio tra gli uomini;
le capì, le incise,
Óðinn le trasse dal liquido
dalla linfa che cadde dalla testa di Heiðdraupnir
e dal corno di Hoddrofnir.”

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